bonsaizzare
v. tr. (scherz.) In senso figurato, ridurre, riassumere, fare un compendio. ◆ A meno di liofilizzare il tutto e, in un inno alla sintesi, condensare la grande letteratura riducendo «I Promessi Sposi» a un sms che recita pressappoco così: «In pieno ’600 due giovani lecchesi si amano, ma il loro matrimonio si complica. Fanno da scenario carestia, guerre, signorotti arroganti, frati e rapimenti, finché tutto si risolve con le agognate nozze». Oppure bonsaizzare Shakespeare, che non sappiamo come reagirebbe di fronte ad un messaggino che ci raccontasse che «nella Verona medievale l’amore impossibile di due giovani appartenenti a famiglie rivali si sviluppa tra morti vere e finte, fino alla tragica conclusione che accomuna nel mortal destino i due amanti sfortunati». (Mina, Stampa, 17 luglio 2004, p. 1, Prima pagina) • Il mezzo condiziona e subordina il messaggio. E in effetti un’ampia pagina bianca allarga la mente che si mette a cercare, nell’infinità dello spazio, la parola più consona a comunicare. Al contrario, la francobollica dimensione di un display sembra bonsaizzare anche forma e contenuti, ridotti a un intimismo piagnucoloso, al cui confronto [Guido] Gozzano sembra un energumeno. E così la tecnica trionfa, ballando sul cadavere della letteratura. (Mina, Stampa, 3 giugno 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. inv. bonsai, di origine giapp., con l’aggiunta del suffisso -izzare.