bonsaizzato
p. pass. e agg. (scherz.) Ridotto alle forme e alle dimensioni di un bonsai; potato drasticamente, perfino in modo eccessivo. ◆ «The Truman show», film che solleva questioni complesse dall’uso della tv alla violazione della privatezza, dallo sfruttamento delle emozioni alla scriteriata invasione pubblicitaria, e quindi giù una caterva di domande difficili, viene come «bonsaizzato», rimpicciolito, minimizzato nelle parole di Peter Weir, autore australiano celeberrimo da «Pic-nic ad Hanging rock», fino a «L’attimo fuggente», come a prendere le distanze da una materia che gronda attualità scottante e suscita timori ansiogeni. (Simonetta Robiony, Stampa, 7 settembre 1998, p. 23, Spettacoli) • Se ne vedono parecchi, di alberi sui terrazzi di Milano. Per lo più sono molto potati […] per il timore che finiscano giù in strada durante un temporale o per la tardiva constatazione che la loro chioma impedisca la vista sui tetti. […] Le betulle con i rami ridotti a monconi ricordano più un attaccapanni che una pianta, le tuje forzosamente bonsaizzate e gli abeti di natale senza cima sono orrendi. (Susanna Magistretti, Corriere della sera, 3 gennaio 2003, p. 45, Cronaca di Milano).
Derivato dal s. m. inv. bonsai, di origine giapp., con l’aggiunta del suffisso -izzato.