bonus-figli
(bonus figli), loc. s.le m. Incentivo economico concesso in occasione della nascita di figli. ◆ [tit.] Manovra, fondi dimezzati per il bonus figli (Corriere della sera, 3 ottobre 2003, p. 8, In primo piano) • Nella tappa romana si parla dei nuovi progetti per la capitale che voterà a maggio il suo sindaco. Ma non solo. «Se siamo cresciuti come partito, come ci viene detto da molti, è perché abbiamo molto lavorato», osserva [Francesco] Rutelli, sottolineando che «diverse proposte del programma di [Romano] Prodi sono nate nella Margherita, dal cuneo fiscale alla casa al bonus figli». (Maria Grazia Bruzzone, Stampa, 1° marzo 2006, p. 8, Interno) • le urla sono arrivate fino allo scalone di Palazzo Chigi, quando è intervenuta Rosy Bindi. Il tema: ridurre l’Ici o assegnare il bonus-figli? Il ministro della Famiglia non aveva dubbi e per un’ora ha difeso la seconda opzione. Ha puntato l’indice contro i colleghi del suo partito, la Margherita. (Claudio Tito, Repubblica, 30 settembre 2007, p. 6, Politica).
Composto dal s. m. inv. bonus, di origine lat., e dal s. m. figlio.
V. anche bonus bebè.