borra
bórra s. f. [lat. tardo bŭrra «cimatura, lana grezza»]. – 1. Tosatura, cimatura, cascame di lana o di seta, usato per fabbricare feltri, per imbottiture, o per trame grossolane. 2. La fine e abbondante peluria (in francese detta duvet), che in certe razze di capre è coperta dal pelo lungo; la lanugine che in alcuni animali da pelliccia (per es. il castorino) sta al disotto della giarra. 3. In zoologia, e nel linguaggio venatorio, sinon. di bolo (nel sign. 1 b). 4. a. estens. Riempitivo in genere (da qui i derivati borraggio, borratura, borratore); in partic., nelle cartucce per fucili ad anima liscia caricate a pallini, sorta di stoppaccio cilindrico di feltro ingrassato, di sughero paraffinato o, nei tipi più recenti, di plastica. b. fig. Roba scadente, di poco valore; parole superflue, chiacchiere inutili messe per riempitivo in scritti e discorsi: un articolo tutta b.; è impossibile che chi dice o scrive molte cose non vi metta di molta borra (Guicciardini).