botox party
loc. s.le m. inv. Festa, intrattenimento, nel corso del quale un medico inietta dosi di tossina botulinica purificata ai partecipanti che desiderano spianare le rughe facciali. ◆ Li hanno chiamati botox party e sono l’esempio più chiaro di come non va fatto un intervento estetico. Sono ormai molto in voga negli Stati Uniti ma pare comincino ad affacciarsi anche in Italia. Di che si tratta? È presto detto. Nel corso di una festicciola il chirurgo illustra ai convitati i prodigi della tossina botulinica: infiltrata sulla fronte e intorno agli occhi, la tossina cancella per alcuni mesi le rughe di espressione perché paralizza temporaneamente i muscoli locali. (Giovanni Sabato, Corriere della sera, 22 settembre 2002, Corriere Salute, p. 4) • Da domani sarà lecito, anche in Italia, utilizzare la tossina botulinica per riparare ai segni del tempo e alle rughe di espressione che si formano intorno agli occhi. Una pratica di medicina estetica che già da anni è di moda, ma che fino a ora è stata eseguita in regime di semiclandestinità. Un fenomeno che ha portato ai «botox party», feste dove, tra un brindisi e una portata, ci si fa iniettare una dose di antirughe. (Messaggero, 31 marzo 2004, p. 1, Prima pagina) • Siete mai stati a un botox party? No? Non li fanno soltanto a New York (anche a Roma). È una festa con luci soffuse, champagne e tanti buoni amici, tutti con lo stesso problema: le rughe. A un certo punto arriva il chirurgo estetico e, con sottofondo musicale, distribuisce le minuscole iniezioni che restituiscono la giovinezza (Roselina Salemi, Stampa, 19 aprile 2007, p. 24, Cronache Italiane).
Dall’ingl. botox party, a sua volta composto dai s. botox (nome commerciale del farmaco che contiene la tossina botulinica purificata) e party.