braille
‹bràai› (o Braille) s. m. o f. e agg. – Denominazione internazionale (dal nome dell’ideatore, l’insegnante fr. Louis Braille, 1809-1852) di un sistema di scrittura per i ciechi (scrittura o codice b., ma comunem. detto alfabeto b., e nell’uso anche assol. il b. o la b., con iniziale minusc. o più spesso maiusc.), costituito dalle 64 disposizioni che può assumere, in ideali tessere contenenti ciascuna sei collocazioni possibili, un numero (da zero a sei) di punti in rilievo che si leggono scorrendo i polpastrelli delle dita sul foglio: tali disposizioni rappresentano le lettere dell’alfabeto, i segni d’interpunzione, altri segni tipografici e, con alcuni artifici, i numeri, le notazioni musicali, matematiche, ecc. ◆ Poco com. la pronuncia italianizzata bràille.