bravo [dallo sp. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di "selvaggio, indomito", forse incrociato con pravus "malvagio"]. - ■ agg. 1. [chi conosce bene la propria arte o professione, o riesce bene negli studi: un b. medico] ≈ abile, brillante, capace, competente, efficiente, esperto, ferrato, (lett.) perito, provetto, valente, valido. ↔ ignorante, inabile, inefficiente, inesperto, maldestro. ↑ incapace, incompetente, inetto, somaro. 2. a. [che vive onestamente e secondo bontà: un brav'uomo; b. gente] ≈ buono, corretto, fidato, generoso, leale, onesto, probo, [posposto] ammodo, [posposto] dabbene, [posposto] di buon cuore, [posposto] perbene. ↑ irreprensibile, ottimo, specchiato. ↔ cattivo, disonesto, improbo, malvagio, sleale. ↑ pessimo. b. [che si comporta bene, educatamente e sim.: il bambino è stato b. oggi] ≈ buono, calmo, composto, educato, pacato, tranquillo. ↔ agitato, birichino, cattivo, turbolento. c. [come voce di approvazione, di applauso, spec. in teatro o in altri spettacoli] ≈ bene. 3. (fam.) [riferito a cosa, come rafforzativo: accese la sua b. sigaretta] ≈ bello. 4. (non com.) [di persona, gesto o parole che rivelano temerarietà o arrogante spavalderia] ≈ (lett.) ardimentoso, ardito, audace, baldanzoso, coraggioso, (lett.) prode, spavaldo. ↔ codardo, imbelle, pauroso, pusillanime, vigliacco, vile. ▲ Locuz. prep.: alla brava 1. [con spavalderia] ≈ e ↔ [→ BRAVAMENTE (2)]. 2. [in modo rapido] ≈ alla svelta, rapidamente. ■ s. m. 1. (stor.) [uomo d'armi al soldo dei signori] ≈ bravaccio, cagnotto, giannizzero, satellite, scagnozzo, scherano, sgherro, sicario. 2. (f. -a) [persona, spec. giovane, che va bene a scuola: i bravi, in questa scuola, sono meno numerosi dei somari] ≈ ‖ buono. ↔ (fam.) somaro. [⍈ BUONO]