bronzo
brónżo s. m. [prob. dal pers. birinǵ «rame»]. – 1. Categoria di leghe metalliche in cui entrano come componenti principali il rame (in proporzione superiore al 70%: fra l’85 e il 90%, per es., il b. statuario), che conferisce malleabilità alla lega, e lo stagno, che le conferisce durezza, mentre piccole quantità di altri elementi le attribuiscono proprietà particolari (per es., i b. fosforosi, con fosforo in proporzione dello 0,2% possono essere laminati, con percentuali maggiori si utilizzano per valvole, ingranaggi, leghe antifrizione, ecc.; quelli contenenti piombo sono facilmente lavorabili; quelli al cadmio, che provoca un aumento del carico di rottura, servono per fili telegrafici e telefonici [bronzi telefonici]; quelli con berillio, in seguito a trattamenti termici, diventano durissimi e, percossi, non dànno scintille): fondere in b.; statua, vasi di b., tavole di b.; il b. delle campane; medaglia di b., concessa come decorazione al valore militare o come riconoscimento in una gara sportiva (in questo caso, per metonimia, anche assol. il bronzo: l’Italia ha conquistato il b. nelle gare di nuoto). Colori al b., nome generico di polveri metalliche finissime di metalli puri (alluminio, rame, ecc.) o di loro leghe (ottone, bronzo, ecc.), talora trattate con coloranti, impastate con sostanze grasse, resine, ecc., usate per rivestire con effetto decorativo metalli o manufatti diversi. Età o civiltà del b., in paletnologia, la fase della preistoria intermedia tra l’età della pietra e quella del ferro, in cui si affermò l’uso di strumenti e armi di bronzo; l’espressione non indica un periodo cronologico di valore universale, ma lo stadio del progresso economico e tecnologico della storia dell’umanità caratterizzato dallo sviluppo della lavorazione del rame e delle sue leghe, che non fu raggiunto ovunque simultaneamente. 2. Per metonimia, oggetto di bronzo, in partic. opera d’arte: b. etruschi, romani. Poet., spec. al plur., le campane: muto de’ b. il sacro squillo (V. Monti); Oggi a festa i b. rombano (Carducci); anche, b. guerreschi o guerrieri, le artiglierie. 3. fig. Come simbolo di forza, durezza e sim., o di sonorità: petto, stomaco, salute di b., forte, resistente (più com. di ferro); voce di b., sonora, robusta; essere, avere una faccia di b., di persona impudente, che non si vergogna di nulla (anche epiteto riferito alla persona stessa: quella faccia di bronzo!). ◆ Dim. bronżétto, con accezione partic. (v. la voce).