bruciare
v. tr. e intr. [lat. *brusiare, di etimo incerto] (io brùcio, ecc.). – 1. tr. a. Consumare, distruggere con l’azione del fuoco: b. la legna; b. della carta; b. l’incenso; ho bruciato un pacco di vecchie lettere; iperb., b. l’arrosto, cuocerlo troppo. b. Produrre un effetto simile con altro mezzo: ho bruciato il petto della camicia col ferro (da stiro); cauterizzare, medicare una parte malata con un ferro rovente, con la pietra infernale o applicandovi un’altra materia caustica: b. la piaga, i porri, una morsicatura. c. Riferendo l’azione direttamente al fuoco o ad altra cosa che bruci: il fuoco brucia; l’acido ha bruciato una parte della tovaglia; e col senso di inaridire, disseccare: il sole ha bruciato le erbe del prato (usato assol., dare gran calore: senti come brucia oggi il sole); anche quando non ne sia causa il calore: il gelo brucia le viti; il vento ci ha bruciato tutti i fiori del giardino. d. Con la particella pron. (in funzione di dativo), bruciarsi, farsi una scottatura, un’ustione: accendendo un fiammifero mi sono bruciato un dito; bruciarsi le ali, detto delle farfalle notturne che volano intorno a fonti luminose; anche fig., spec. nel prov. chi scherza col fuoco finisce per bruciarsi le ali, o sim. (per mettere in guardia chi scherza con un pericolo senza pensare alle conseguenze o al danno che gliene può venire). 2. Usi fig.: a. Consumare, esaurire rapidamente, sprecare senza risultato, in espressioni come b. le proprie forze, le proprie capacità; b. gli anni migliori; b. la propria carriera, comprometterla definitivamente (anche, b. qualcuno, esporlo a un insuccesso, a una sconfitta irreparabile, con gravi conseguenze per la sua carriera o attività pubblica). Con quest’ultimo sign. è frequente il rifl. bruciarsi: era un attore promettente, ma accettando di fare tanta pubblicità televisiva ha finito col bruciarsi; bruciarsi politicamente, vedersi precluso ogni possibile sviluppo di carriera politica per aver commesso passi falsi o per essersi trovato in situazioni particolarmente difficili. b. Nello sport, b. gli avversarî, vincerli clamorosamente, batterli con assoluta superiorità, o anche superarli all’ultimo momento con un estremo sforzo. Nella pallavolo e nel tennis, b. la palla, schiacciarla con forza tale da battere irrimediabilmente l’avversario. c. Locuzioni: b. o bruciarsi le cervella, uccidere o uccidersi con un colpo d’arma da fuoco nel capo; pop., b. il paglione, mancare a una promessa, o defraudare, andare via senza pagare (ant., con senso sim., b. il pagliaccio); b. i ponti, rompere definitivamente un contatto, una relazione; b. la scuola, region., marinarla; b. le tappe, accelerare il cammino, procedere in fretta, anche in un’impresa o nella carriera; b. i chilometri, di veicoli che corrono a grande velocità. 3. intr. (aus. essere, ma solo nei sign. proprî; nei sign. fig. non sono mai adoperati i tempi composti): a. Consumarsi al fuoco, ardere: la legna è bruciata lentamente; lo stoppino bruciava fumando; c’è qualcosa che brucia?; è un petrolio che brucia bene. b. Essere in fiamme: bruciava un pagliaio vicino all’aia. Proverbî: quando brucia la casa, tutti si scaldano, tutti godono del male altrui; quando brucia il vicinato, porta l’acqua a casa tua, bisogna premunirsi contro un pericolo vicino. c. iperb. Essere molto caldo: come brucia questa minestra!; non toccare il tegame, brucia; la fronte gli bruciava dalla febbre; avere la sensazione di forte calore o irritazione: mi brucia la gola; mi bruciano gli occhi, li sento infiammati, arrossati; b. dalla sete, avere gran sete. d. fig. Provare un sentimento intenso (meno com. che ardere): b. dal desiderio, b. di passione; Sappiate però che brucio di gioia, di allegria Feroce dentro la mia casa buia (Dario Bellezza). Con la particella pron. (in funzione di dativo), provocare gran dispiacere o disappunto: le sue parole mi bruciavano; mi brucia molto il suo rifiuto; si vede che quell’insulto gli brucia ancora. ◆ Part. pres. bruciante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. bruciato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).