brulicare
v. intr. [da bulicare, con r onomatopeico] (io brùlico, tu brùlichi, ecc.; aus. avere). – 1. a. Muoversi confusamente in qua e in là, detto spec. d’insetti e per estens. anche di persone: sciami di api brulicavano su per il tronco; fig.: sin nei primi anni del secolo undecimo sentesi come un b. di vita ancor timida e occulta (Carducci). Spesso riferito anche al luogo su cui si muove e agita una moltitudine d’insetti, di persone, ecc.: la piazza brulicava di gente; carogna brulicante di vermi. b. Agitarsi facendo rumore o brusìo: tumultuoso Brulicava il consesso (V. Monti). 2. fig. Pullulare, germogliare, di pensieri, idee e sim.: le congetture che già cominciavano a brulicar nei loro cervelli (Manzoni).