buare
v. tr. e intr. Fare buu per esprimere disapprovazione. ◆ Lo racconta così Attilia Giuliani [...]: «Noi altri loggionisti siamo stufi delle loro ingiustificate e pretestuose contestazioni. Che godimento: si sono trovati circondati da un assembramento e accerchiamento spontaneo che li ha messi in netta minoranza. All'inizio c'è stata una schermaglia verbale, poi abbiamo attaccato a buare (sono stata io a dare il la) così sono stati ripagati della loro stessa moneta [...]». (Luigi Bolognini, Repubblica, 24 febbraio 2011, Milano, p. 1) • Alla fine della prova generale, sabato, una signora lo ha anticipato al regista Damiano Michieletto: «Abbiamo già preso i posti per buarti per bene». (Egle Santolini, Stampa, 9 luglio 2013, p. 35, Spettacoli).
Derivato dall'inter. e s. m. buu.
Già attestato nella Repubblica del 27 aprile 1998, p. 26, Spettacoli (Dino Villatico).