buco2
buco2 s. m. [etimo incerto; v. buca] (pl. -chi). – 1. a. Piccola apertura, stretta e per lo più tondeggiante, variamente profonda o che va da parte a parte; un b. nel muro, nel pavimento; un b. in una calza; il b. della chiave (v. chiave); fam., i b. del naso, le narici; i b. delle scarpe, quelli per le stringhe; il b. dell’acquaio; prov., non tutte le ciambelle riescono col b., non tutto ciò che si tenta riesce bene; i b. del groviera; i b. del mento, delle gote, le fossette. b. Locuzioni fig.: fare un b. nell’acqua, fare un tentativo inutile; fare un b. nel patrimonio, nelle sostanze e sim., ridurre notevolmente i proprî averi: trovò una casa più grande ... e la fornì di mobili e d’attrezzi, intaccando questa volta il tesoro, ma senza farci un gran buco, ché tutto era a buon mercato (Manzoni); fare un b. in una cassa, appropriarsi indebitamente di denaro; tappare un b., riparare al debito o al furto (per altro sign., cfr. tappabuchi); non cavare un ragno da un b., non concludere nulla; locuz. avv., pop., a buco, giusto giusto: è arrivato a b., appena in tempo. c. Nel gergo dei consumatori di stupefacenti, iniezione di droga, spec. di eroina: farsi un b., iniettarsi la droga. 2. In marina, b. del gatto, apertura praticata nella piattaforma della coffa degli alberi dei velieri, per agevolare il passaggio dalle sartie alla coffa stessa. 3. fig. Luogo angusto e riposto, nascondiglio; stanza piccola, brutta, buia: in che b. si sarà cacciato quel benedetto libro?; stanno di casa in un b. miserabile; un b. di bottega; cercare per tutti i b., dappertutto e minuziosamente; vivere nel proprio b., far vita ritirata e modesta. Per estens., fam., impieguccio: non è ancora riuscito a trovare un buco. 4. fig. Intervallo libero in una prestazione di lavoro continuativo; in partic., nell’orario di lezione degli insegnanti: ho un b. di due ore. 5. fig. Nel gergo giornalistico, notizia molto importante non riportata da un giornale, ma presente nei giornali concorrenti. 6. In astrofisica, b. nero (traduz. dell’ingl. black hole), stella generalmente di altissima densità che potrebbe costituire lo stadio finale del collasso gravitazionale, così chiamata perché la luce in essa generata rimarrebbe praticamente intrappolata nel suo campo gravitazionale e altrettanto accadrebbe ad un raggio luminoso diretto verso la sua superficie. ◆ Dim. buchétto, buchino, bucherèllo, buchettino, bucherellino, bucolino (prov., chi non tura il bucolino turerà la tana, i rimedî devono essere solleciti); accr. bucóne; pegg. bucàccio. TAV.