buio
bùio agg. e s. m. [lat. *burius «rosso scuro»]. – 1. agg. a. Oscuro, senza luce: strada, stanza b.; letter., i regni b., l’inferno (in Dante: luoghi b., valle b.); nella b. notte; tempo, cielo b., molto nuvoloso; fig., un avvenire b.; tempi b., periodi difficili, di decadenza, di oppressione, ecc.: i tempi bui del maccartismo. b. Di colore scuro, tendente al nero: panni b. (Berni); fig., preoccupato, accigliato: era b. in volto; di difficile comprensione: narrazion b. (Dante). 2. s. m. a. Oscurità, mancanza di luce: c’è b. in questa stanza; fa troppo b. qui dentro; leggere al b.; rimanere al b.; i gatti ci vedono anche al b.; rafforzato: b. fitto, b. pesto, un b. che s’affetta. b. Notte: prima di b., prima che cali la notte; a b., sul b., verso sera; venir b., farsi b., annottare; non fate b. per la strada, non fate tanto tardi, rientrate prima di notte. c. fig. Ignoranza: essere, trovarsi, vivere al b. di qualche cosa; io sono rimasto al b. di tutto; così lasciare, tenere al b., tenere all’oscuro, non informare; fare il b. su una vicenda, coprirla, fare in modo che non se ne parli e non venga in luce la verità. Anche, mistero: c’è del b. in questo affare; fare un salto nel b., affidarsi all’ignoto, affrontare una situazione di cui non si possono prevedere gli sviluppi. d. scherz. L’oscurità della prigione, e la prigione stessa: l’hanno messo al b.; lo terranno al b. per un pezzo. e. Nel gioco del poker, si ha l’apertura al b. quando il giocatore a sinistra di chi fa le carte, che ha diritto di parlare per primo, raddoppia la posta globale del piatto prima ancora di aver veduto le proprie carte, pronunciando le parole faccio il b., apro al b., o semplicem. buio.