buonavoglia
buonavòglia (o bonavòglia) s. m., invar. (ant. anche f., buonavòglia o buona vòglia, pl. buonevòglie o buonavòglie o buòne vòglie). – 1. ant. Chi, senza essere condannato alla galera, si arruolava per un certo tempo nella ciurma dei rematori per saldare un debito. 2. Chi spontaneamente presta un servizio o si assume un incarico. In partic., in Toscana, giovane medico che presta gratuitamente la sua opera negli ospedali; a Firenze, chi presta servizio nella Compagnia della Misericordia senza obbligo fisso. 3. scherz. Chi non ha voglia di far nulla. ◆ Per la locuz. avv. di buona voglia (raro di buonavoglia), v. voglia.