buono-anziani
(buono-anziano, buono anziano), loc. s.le m. Incentivo economico concesso alle famiglie che assistono i propri parenti anziani in casa. ◆ [tit.] Regione / Buono-anziani: a fine mese i primi assegni / Sono circa 7 mila i nonni che riceveranno le 800mila lire mensili stanziate dal Pirellone. (Giornale, 17 luglio 2001, p. 38, Milano Cronaca) • «Eminenti esperti di geriatria dicono che un anziano ricoverato perde in lucidità e efficienza. Se invece sta a casa sua, accudito e amato, ha più capacità di ripresa. Bene, allora abbiamo deciso di istituire i buoni anziano (con un investimento di 50 miliardi) che sono quelle 800 mila lire che si danno alla famiglia che sceglie di tenere a casa il malato» [Giancarlo Abelli intervistato da Laura Asnaghi]. (Repubblica, 1° febbraio 2002, Milano, p. 7) • Intanto, l’Udc annuncia con una certa soddisfazione che è stata raggiunta l’intesa sulla sussidiarietà fiscale, che potrebbe quindi entrare presto nella Costituzione. Era una delle proposte dei centristi, e con le nuove norme il cittadino potrebbe utilizzare direttamente i soldi che oggi paga in imposte allo stato per acquistare dei servizi, sull’esempio del buono-scuola o del buono-anziano. (Arena, 10 settembre 2004, p. 5, Attualità).
Composto dai s. m. buono e anziano.
Già attestato nel Corriere della sera del 30 dicembre 2000, p. 50, Cronaca di Milano (Augusto Pozzoli).
V. anche bonus nonni.