buscare
v. tr. [dallo spagn. buscar «cercare», di origine incerta] (io busco, tu buschi, ecc.). – 1. Procacciarsi, trovare, ottenere: b. da vivere, da mangiare; più com. con la particella pron.: s’è buscato un bel premio; il suo paio di braccia gli piaceva meglio di portarsele a spasso la domenica, anziché servirsene a buscarsi il pane (Verga); frequente in senso fig., e di cose non piacevoli né desiderate: buscarsi un raffreddore, un malanno, una buona sgridata, una scarica di legnate; mi buscherei anche dell’inquieto, dell’imbroglione, dell’accattabrighe (Manzoni); anche con compl. ogg. indeterminato, buscarle o buscarne, prenderle, esser picchiato: bada che tu ne buschi!; temevo di buscarle. 2. ant. Procacciarsi con mezzi illeciti, rubare: gli andava a b. della paglia e del fieno di notte (Verga); assol., predare, saccheggiare: erano lanzichenecchi di varii corpi che, rimasti addietro per b., avevan fatto masnada (Manzoni, Pr. Sp., ediz. 1827, cap. XXX). 3. tosc. Nel linguaggio venatorio, riferito al cane, cercare e riportare selvaggina ferita o uccisa.