cachet
‹kašè› s. m., fr. [der. di cacher, che risale al lat. *coacticare (forma intens. di coactare «costringere») e che significò «comprimere» e poi «nascondere»]. – Parola che significa propr. «sigillo», ma è nota soprattutto in alcuni sign. secondarî: a. Lettre de cachet «lettera col sigillo (reale)»: lettera che, nel tempo della monarchia assoluta, recava, chiusa col suo sigillo, un ordine del re, di varia natura, ma soprattutto ordini d’imprigionamento o d’esilio. b. Impronta caratteristica che dà alla persona un tono di distinzione e di eleganza: avere del c., avere molto cachet. c. Involucro di sostanza amidacea contenente una dose di medicinale per uso orale (per es., il cachet analgesico) o, anche, di polvere per tingere i capelli: prendere un c. (nel primo senso); farsi un c. (nel secondo). d. Gettone di presenza. e. Compenso forfettario per prestazioni singole (nel teatro, nel giornalismo e in altre attività) e, normalmente, di breve durata; anche la prestazione stessa. f. gerg. Comparsa cinematografica (per sviluppo del sign. precedente, riferito a prestazioni nel mondo dello spettacolo).