cafonauta
s. m. (scherz. iron.) Chi si improvvisa uomo di mare senza averne la preparazione necessaria e le buone maniere dovute, non preoccupandosi delle conseguenze della sua imperizia. ◆ il cafonauta se ne frega e sfreccia tra le barche a tutta velocità provocando sgradevoli movimenti a chi è invece ancorato. È per questo che soprattutto la domenica, quando nel golfo c’è grande affluenza di cafonauti, il mare diventa sporco. Pieno di buste di plastica e altri rifiuti. […] il cafonauta raramente è un lupo di mare, di solito va alla fiera delle barche, si innamora del motoscafo e prende la patente in fretta e furia. (Daniela D’Antonio, Repubblica, 3 agosto 2000, Napoli, p. V) • [tit.] Il Salone di Genova / Il cafonauta all’arrembaggio terrore dei diportisti [testo] […] Il termine non deve far pensare al classico bullo capitolino, né a Fantozzi mentre sale a bordo dello yacht della Contessa Serbelloni Mazzanti: il cafonauta rappresenta una minaccia ovunque, su ogni spiaggia, in ogni cala tranquilla e silenziosa, in ogni stand del Salone Nautico dove si parli di barche. [...] Il cafonauta estivo lo riconosci non già dal cappello di comandante di albertosordiana memoria, ma dal «prodiere». Fateci caso, ogni cafonauta possiede un prodiere, ingarbugliato tra i candelieri del pulpito di prora, nel posto più pericoloso che ogni persona che va per mare rifugge anche in porto, figuriamoci in navigazione e ad alta velocità. (Marco Buticchi, Secolo XIX, 11 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Più contravvenzioni per i «cafonauti» / Giro di vite della Guardia Costiera: regole più severe e mezzi più veloci [testo] […] Quest’anno per i «cafonauti» in circolazione sulla costa romana sarà più difficile farla franca. (Giulio Mancini, Messaggero, 17 luglio 2006, p. 31, Cronaca di Roma).
Composto dal s. m. cafo(ne) con l’aggiunta del confisso -nauta.