cagnazzo
s. m. e agg. [forma settentr. per cagnaccio]. – 1. s. m., ant. Pegg. di cane, cagnaccio: Costui si scagliò lor come c. (Ariosto). 2. agg. Deforme, brutto, da cane, quasi esclus. nella locuz. viso c., che però in questo sign. è rara e fu usata anticam. solo nel sign. di viso paonazzo, livido: Poscia vid’io mille visi c. Fatti per freddo (Dante); ... con un color, verde e giallo ... e il suo nome era Ciuta, e, perché così c. viso aveva, da ogni uomo era chiamata Ciutazza (Boccaccio); Salve, o fanciul da la faccia c. (Carducci).