calcare2
calcare2 s. m. [dal lat. calcarius: v. calcareo]. – Roccia sedimentaria molto diffusa, costituita essenzialmente di calcite, per lo più a giacitura stratificata, usata come pietra ornamentale o da costruzione, per la produzione di calce viva e di alcune varietà di cementi. In partic.: c. impuri o misti, che contengono percentuali superiori al 5% di altri minerali, qualificati, a seconda della natura di questi, come c. marnosi, dolomitici o magnesiaci, fosfatici, ecc.; c. siliciferi, contenenti silice minutamente diffusa, c. selciferi, contenenti selce concentrata in straterelli o in noduli; a seconda della struttura: c. oolitici, pisolitici, ecc.; della genesi: c. di deposito chimico, originatisi per deposizione del bicarbonato di calcio disciolto nelle acque circolanti, c. organogeni, risultanti dall’accumulo di resti di animali e vegetali, ulteriormente distinti, a seconda dell’ambiente di formazione, in c. di bioherma o di scogliera, c. di biostroma, c. pelagici o micritici, ecc., e, in base ai fossili predominanti, in c. madreporici, c. a rudiste; sono detti infine c. clastici o detritici quelli originatisi per accumulo di detriti di altre rocce calcaree (per es. brecce, sabbie, ecc.).