calcolare
v. tr. [dal lat. tardo calculare; v. calcolo1] (io càlcolo, ecc.). – 1. a. Determinare, in modo esatto o approssimato, il valore di una grandezza (o di altra entità esprimibile numericamente), mediante una serie di operazioni matematiche o con altro procedimento: c. il volume, la superficie, il peso specifico; c. gli interessi di un capitale; c. una distanza; c. l’entità di un danno; c. a occhio e croce; assol., effettuare un calcolo; ho imparato a c. in quattro e quattr’otto, a colpo d’occhio, la superficie d’ogni camerata e d’ogni corridoio (Paolo Teobaldi). b. Comprendere in un calcolo, tenere conto di qualche cosa: nel preventivo non sono state calcolate le eventuali spese straordinarie; calcolate che ci vorrà del tempo; io niente calcolavo se non la mia allegrezza e la brama di spostarmi da punto vicino a punto lontano (Giuseppe Bonaviri). 2. estens. a. Giudicare, valutare, prevedere: c. i rischi, i pericoli, le conseguenze; calcolo di partire entro la settimana. b. Misurare, ponderare attentamente ciò che si fa o si dice, in sé e nelle possibili conseguenze: è un uomo che calcola ogni suo gesto e ogni sua parola. ◆ Part. pass. calcolato, anche come agg. (v. la voce).