caldo. Finestra di approfondimento
Gradi di caldo - C. e freddo hanno due ambiti semantici fondamentali: quello letterale, connesso con la temperatura, e quello figurato, riguardante il carattere, il modo di esternare le emozioni e sim.
Secondo il livello della temperatura e la sensazione che ne consegue, si danno diversi sinonimi, disposti in gradazione. Appropriato a una temperatura piacevolmente e leggermente calda è tiepido: era una bella sera dell’autunno che si mantiene ancora dolce e tiepido (G. Verga). Qualcosa di molto caldo è bollente: zuppava il pane nel latte bollente (F. Tozzi). Riferendosi a clima e sim., si usa anche torrido: i cadaveri insepolti, cotti dal torrido sole estivo, esalavano pestiferi miasmi (F. De Roberto). C. dispone di più sinon. marcati, rispetto a freddo. Un livello elevato di calore si può definire almeno cocente (riferito soprattutto al sole), incandescente e rovente (riferiti spesso al metallo: Fiammetta col ferro rovente mi ha scottate le dita [C. Goldoni]), infuocato (un solo pensiero calmava il torrente infuocato delle mie passioni [G. Verga]).
Un clima, un oggetto, un corpo e sim. particolarmente freddo può essere detto gelato, gelido o ghiacciato (che letteralm. valgono «ricoperto di ghiaccio, freddo come il ghiaccio», ma che spesso sono usati iperb.): sentii quelle membra che io stringeva tremar tutte e coprirsi d’un sudor gelato (V. Imbriani); che gelida manina! Se la lasci riscaldar (recita un’aria della Bohème di G. Puccini); il vento cacciava sotto l’atrio un pulviscolo ghiacciato (C. Boito). Soltanto per il clima, se è molto freddo, si può usare anche rigido: i mesi di quel rigido inverno non permettevano che io uscissi di casa (P. Giannone). Soprattutto riferito al clima (spec. all’aria e al vento) oppure a una bevanda, è fresco, che indica un freddo piacevole: chiare, fresche et dolci acque, / ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna (F. Petrarca); andiamo all’aria fresca a respirare un poco (C. Goldoni); fatemi portare un bicchier d’acqua fresca (C. Goldoni).
Passioni - C. e freddo designano anche il modo di esprimere o di contenere le passioni, i sentimenti, il nervosismo e sim. Anche qui esistono vari sinon., per entrambi gli aggettivi. Una persona calda può essere anche detta affettuosa, calorosa, cordiale: egli conosceva da molti anni quell’ottimo, cordiale galantuomo del signor Carlo Fontana (A. Fogazzaro). Tuttavia questi agg., incluso lo stesso c., si riferiscono preferibilmente a sentimenti, situazioni, amicizia, accoglienza e sim.: riportò fra quei pochi, per la singolarità del soggetto e per la vivezza originale dell’esposizione, un caloroso successo (E. De Amicis). Per le persone, invece, sono più adatti gli agg. appassionato, ardente, fervido, passionale, sanguigno: da anni era ammiratore fervido dei discorsi di lui alla Camera (L. Pirandello). Riferito a una persona, c. è spesso limitato alla sfera sessuale, indicando per lo più chi si eccita facilmente o ha una vita sessuale particolarm. attiva: tutti dicono: «Quelle friulane, quelle friulane»; siccome erano senza uomini, si sarebbero rifatte coi soldati, e perché sono particolarmente calde, e libere d’idee (V. Pratolini). In questa accezione, un sinon. abbastanza comune (talora scherz.) è l’ispanismo caliente. Il contr. è frigido, che può significare, genericam., privo o povero di passionalità o d’entusiasmo, ma che al femm. indica di solito l’assenza, nella donna, dell’eccitazione erotica nei rapporti sessuali.
Freddo è molto più com. di c., sia per persone sia per situazioni. Sinon. di freddo sono distaccato, distante, indifferente, oppure controllato, flemmatico, impassibile, imperturbabile, riferiti però, questi ultimi, quasi solo a persona: l’uomo più flemmatico del mondo, quando si mette a servire una donna, ha da perder la pazienza (C. Goldoni). Una persona priva di entusiasmo può essere definita fredda, oltreché disinteressata, distaccata, indifferente: questo tipo di arte mi lascia del tutto indifferente. Tuttavia una persona entusiasta o molto interessata non può essere definita calda, ma tutt’al più calorosa, fervida, focosa: focoso e impetuoso com’era, Franco aveva tuttavia la semplice tranquilla fede d’un bambino (A. Fogazzaro). Il contr. di uno sguardo freddo o duro non è uno sguardo c. ma dolce. Anche il modo di scrivere e di parlare può essere freddo, ovvero impersonale, incolore, inespressivo, ma, al contr., non può essere detto c., semmai caloroso o, meglio, espressivo e vivace.
In altri sensi - C. riferito a luoghi o situazioni indica «ricco di conflitti o tensioni», ovvero agitato, burrascoso, inquieto, tempestoso (per lo più per situazioni), tormentato, turbolento (anche per luoghi): il Medio Oriente è sempre una zona molto calda. Neppure in questa accezione freddo può essere usato come contr., mentre sono disponibili calmo, disteso, pacifico, tranquillo.
Un ultimo sign. in cui c. non può contrapporsi a freddo è quello di «avvenuto da poco», con i sinon. attuale, dell’ultim’ora, nuovo, recente e i contr. datato, inattuale, vecchio. Curiosamente, tra i sinon. di c. in questa accezione può figurare anche fresco: per tener viva l’attenzione del pubblico ci vogliono notizie sempre fresche. In casi simili, sia c. sia fresco sono spesso ripetuti: una novità c. c.; una promozione fresca fresca. Del resto, anche in altri ambiti c. e fresco possono essere considerati sinon.: il pane appena uscito dal forno sarà ancora caldo (di temperatura) e quindi fresco (cioè «recente»). Lo stesso si dica per un uovo freschissimo, ancora caldo, e per il caffè appena fatto, detto fresco.