calzone
calzóne s. m. [propr., accr. di calza]. – 1. Al plur. (al sing., solo in usi region.), indumento (detto anche pantaloni) originariamente maschile ma indossato anche dalle donne, che copre la persona dalla cintola in giù, dividendosi all’apertura delle gambe e fasciandole: c. corti, lunghi, alla zuava, ecc.; infilarsi, levarsi i c.; si ritrova, rosso in viso, con i c. arrotolati alle caviglie, le brache sventrate (Melania Mazzucco). Al sing., il c. destro o sinistro, ciascuna delle due parti che coprono le gambe. Locuzioni fig.: avere, portare, indossare, mettersi i c., di donna che parla o si comporta da uomo, spec. in quanto s’impone all’uomo o assume, in casa, le funzioni direttive tradizionalmente attribuite all’uomo: in casa sua, chi porta i c. è sua moglie; pop., farsela nei c., provare gran paura. 2. Al plur., nome (lat. scient. femoralia) di alcune lunghe penne inserite sul lato esterno delle gambe di certi uccelli (falchi, cuculi). 3. a. Calzone (alla) pugliese, involto di pasta di pane contenente acciughe, pomodoro e cipolla o sgombri salati o baccalà, con varî ortaggi, cotto in forno o fritto; ne esiste anche una variante dolce, di pasta frolla ripiena di fichi secchi, mandorle e cioccolata. b. Calzone alla napoletana, pasta di pane ridotta a disco sottile, ripiegato in due, che racchiude un’imbottitura di mozzarella, prosciutto e salame, cotto in forno o fritto (si può servire con salsa di pomodoro). ◆ Dim. calzoncini, calzoni corti per bambini e fanciulli, ma anche per adulti, indossati da uomini e donne per praticare uno sport, prendere il sole, o come parte dell’abbigliamento estivo, soprattutto al mare e in località di villeggiatura.