camerlengo
camerléngo (anche camarléngo, camerlingo, camarlingo) s. m. [dal lat. mediev. camarlingus, che è dal franco kamerling «addetto alla camera o fisco del sovrano»] (pl. -ghi). – 1. Nel medioevo, persona addetta alla custodia del tesoro, all’amministrazione dei beni del sovrano, di una comunità civile o religiosa, ecc. Nella costituzione comunale era il tesoriere del comune. 2. Nella Chiesa romana, dal sec. 11°, vescovo e più tardi cardinale posto alla direzione della Camera Apostolica, con varî uffici, tra cui anche quello di consigliere del papa nelle questioni amministrative e finanziarie; c. del Sacro Collegio dei cardinali, il cardinale al quale è affidata l’amministrazione dei beni del Sacro Collegio dei cardinali e la redazione degli atti concistoriali; c. del clero romano, in passato, l’incaricato di presiedere le conferenze del clero parrocchiale romano; c. di Santa Romana Chiesa, il cardinale che, alla morte del papa, assume il governo provvisorio della Chiesa per le questioni amministrative.