camorra1
camòrra1 s. f. [voce napol., forse connessa con morra «frotta, torma»]. – 1. Associazione della malavita napoletana con leggi, obblighi e doveri particolari, linguaggio convenzionale e tribunali proprî, che ebbe il suo massimo sviluppo sotto i Borboni: esercitava il lotto clandestino e il contrabbando, riscuoteva percentuali nelle bische e nei postriboli, cercava di conseguire i proprî fini col terrore occultando i suoi reati tramite l’omertà. Con caratteri simili, affini anche a quelli della mafia, della ’ndrangheta e di altre forme di criminalità organizzata d’altre regioni, la camorra ha continuato, in tempi più recenti, e spec. a partire dalla fine degli anni ’70 del Novecento, a mettere in atto, nel Napoletano e più diffusamente in Campania, attività illecite e criminose rivolte soprattutto alla speculazione edilizia, all’imposizione di tangenti, al traffico della droga, ecc.: la lotta contro la c.; affiliati alla c.; nonostante la ristrutturazione dei clan, la c. è l’organizzazione criminale più corposa d’Europa (Roberto Saviano). 2. estens. a. Lega di persone disoneste, unite tra loro per ottenere illecitamente favori o guadagni ingiusti, e l’insieme delle loro arti e delle loro azioni; fare c., accordarsi per esercitare prepotenze e agire disonestamente a vantaggio proprio e a danno d’altri: è una vera c.!, è tutta una camorra! b. non com. Confusione, chiasso, rumore: non fate tanta camorra!