campione
campióne s. m. [dal lat. mediev. campio -onis, der. di campus nel senso di «campo di battaglia»]. – 1. Nel medioevo, chi combatteva nei giudizî di Dio o prendeva parte a un duello al posto di altri (per es., di donne, di nobili, o di istituzioni come la Chiesa, ecc.); nei tornei, chi teneva il campo. 2. fig. Chi difende con energia una nobile causa: c. della fede, c. di Cristo; farsi c. della verità, della libertà, della giustizia. 3. (f. -éssa) Nello sport, il vincitore di una gara o di un complesso di gare: c. di pugilato, c. dei veterani, c. europeo dei 400 metri; campionessa di nuoto, di salto in alto. Negli sport a squadre, ciascuno dei membri della squadra vincitrice (che si chiama squadra campione). Anche, più genericam., atleta eccellente e di grande fama (in questo senso, è frequente il superl. campionissimo). 4. a. Piccola quantità di una cosa (un c. di stoffa, di vino, di marmo, ecc.) destinata a farne conoscere qualità e proprietà, o anche destinata a prove (un c. di cemento, di latte, ecc.) aventi lo scopo di accertarne proprietà, pregi o difetti. Si dice vendita su c. quella in cui la qualità della merce deve corrispondere esattamente al campione cui le parti si sono riferite; vendita su c.-tipo o su tipo di c., quella in cui la qualità della merce non deve allontanarsi oltre certi limiti da quella del campione cui le parti si sono riferite. C. senza valore, merce spedita per posta come campione e quindi con tariffa speciale. Per estens., in medicina, parte o frammento di organo o di tessuto, o piccolo quantitativo di liquido organico (c. di sangue, di urina) da sottoporre a esame. Nella tecnologia nucleare, si parla di c. naturale di minerali uraniferi o di combustibili nucleari per indicare campioni non arricchiti, nei quali cioè l’abbondanza isotopica degli elementi fissili è quella che si dà in natura. b. fig. Di persona che si distingua in qualche cosa: per puntualità, è un c.; in matematica, sono sempre stato un c.; e seguito da specificazione, con riferimento per lo più a qualità negative: è un c. di furberia, di sfacciataggine, di poltroneria; iron., bel c.!, di persona di scarso valore o anche di scarsa onestà e moralità. 5. a. In statistica, l’insieme delle unità di rilevazione scelte dalla totalità di quelle relative a un fenomeno, per studiare il fenomeno stesso; di regola i campioni sono soltanto casuali o probabilistici; la scelta degli elementi del campione è infatti fatta a caso in modo che di ogni elemento sia nota la probabilità con cui entra a far parte del campione. Teoria dei c., importante strumento d’indagine statistica che studia l’aspetto probabilistico delle rilevazioni parziali. b. In sociologia, c. rappresentativo, frazione rappresentativa di una popolazione, sufficiente e adatta a fornire tutte le indicazioni richieste. 6. In metrologia, c. di misura, o grandezza c., grandezza che viene assunta convenzionalmente quale unità di misura di grandezze della stessa specie; c. primario, quello internazionalmente accettato, conservato in luoghi appositi e raramente usato per il confronto con c. secondarî, che sono invece destinati a riprodurre il campione primario con grande precisione, e che servono per tarare i campioni di lavoro destinati alle correnti misurazioni di laboratorio, officina, ecc.: si hanno così campioni di lunghezza, di massa, di resistenza elettrica, di capacità elettrica, di intensità luminosa, ecc. Strumento c., strumento di misurazione tarato su grandezze campione e del quale ci si serve per tarare altri strumenti di misurazione. 7. In architettura, nome con cui sono talora indicati i modelli architettonici eseguiti in grandezza naturale. 8. In matematica, infinito c. (o infinitesimo c.) in un punto xo è la funzione, infinita (o infinitesima) per x = x0, che si assume come misura degli ordini di grandezza degli infiniti (o degli infinitesimi) in quel punto. 9. Anticam. il termine significò anche libro, registro di conti (della dogana, del catasto, dei monti, delle amministrazioni in genere). Di qui: a. Nell’amministrazione finanziaria, c. demaniali, conti individuali accesi a singoli debitori per crediti dello stato, riconosciuti di dubbia e difficile esazione (partite litigiose, supplementi di imposta, ecc.). b. Nel linguaggio giudiziario, nome di speciali registri e, per estens., di due servizî, detti rispettivam. c. civile e c. penale, che provvedono al recupero delle spese di giustizia in materia civile e alla riscossione delle spese processuali e pene pecuniarie che fanno carico al condannato. ◆ Dim. campioncino, soprattutto nel sign. 3 (riferito a un bambino) e nel sign. 4 a.