canalizzazione
canaliżżazióne s. f. [dal fr. canalisation]. – 1. Regolazione di un alveo fluviale fatta allo scopo di creare in esso un filone, o canale, che conservi una profondità sufficiente a determinati scopi, generalmente alla navigazione. 2. In senso concr., sistema, rete di condutture per la distribuzione delle acque potabili o irrigue, o per l’evacuazione delle acque luride. Per estens., rete di distribuzione del gas, dell’energia elettrica, ecc.; c. dei cavi, manufatto sotterraneo predisposto allo scopo di contenere cavi elettrici (in partic., telefonici). 3. Incanalamento, soprattutto di veicoli, nelle varie corsie, secondo la direzione prescelta, in prossimità di incroci dove la preselezione direzionale è disposta con opportune segnalazioni. In usi fig., avvio guidato (di operazioni, iniziative, attività, forze, energie) verso un fine o uno sbocco determinato o adeguato. 4. Nel linguaggio medico, lo stabilirsi o il ristabilirsi della pervietà di un organo cavo: c. di un trombo. 5. In ottica, c. della luce, sorta di propagazione guidata della luce che, in virtù della riflessione totale, ha luogo entro una bacchetta di materiale trasparente, non rettilinea, dalle pareti e dalle facce estreme ben levigate. 6. In diritto, c. dei rischi nucleari, principio per il quale all’esercente di un impianto nucleare fa carico la responsabilità (e quindi l’obbligo del risarcimento) dei danni a persone o cose cagionati dall’impianto stesso. 7. In biologia, proprietà degli organismi per cui lo sviluppo di questi risulta dall’espressione controllata di geni, in modo tale che le diverse componenti siano presenti in quantità stabilite, secondo un modello che consente variazioni minime.