canestro
canèstro s. m. [lat. canistrum, dal gr. κάναστρον e κάνιστρον]. – 1. a. Recipiente rotondo fatto con l’intreccio di vimini o materiali simili, munito d’un manico arcuato che va da un lato all’altro, provvisto talvolta di coperchio sollevabile, diviso in due metà imperniate nel mezzo. b. Il contenuto di un canestro: abbiamo colto un c. di fichi. 2. Nel gioco della pallacanestro, cerchio metallico (detto anche cesto) da cui scende una reticella di forma troncoconica, fissato orizzontalmente a una tavola (tabellone), attraverso il quale bisogna far passare la palla per segnare i punti. Anche la marcatura realizzata: fare un c.; andare a c., tirare o segnare un canestro. 3. In istologia, complessa struttura neurofibrillare che avvolge le grosse cellule nervose (dette cellule di Purkinje) nello strato medio del cervelletto; cellule del c., nello strato molecolare del cervelletto, le cellule le cui ramificazioni concorrono a formare tali canestri. 4. Adattamento, poco com., dell’ingl. canister (v.). ◆ Dim. canestrèllo (v.), canestrino (che, al plur., è anche nome di un tipo di pasta da minestra); dim. o spreg. canestrùccio; accr. canestróne; pegg. canestràccio.