canizza
s. f. [der. di cane1]. – 1. L’abbaiare insistente dei cani che inseguono la selvaggina: i cacciatori raccontavano le loro gesta con gran sinfonia di fischi, di canizze dietro alla lepre, di frulli di starne e di tonfi di schioppettate (Fucini). 2. a. estens., fam. Frastuono assordante di voci, gazzarra: nella strada, c’erano dei ragazzi che facevano una c. insopportabile. b. fig. Grida scomposte e violente, di inseguitori o di avversarî, critiche violente e maligne, o sim.: scrittore che primo di sopra la vil c. gazzettante levò una parola d’uomo pensoso e animoso (D’Annunzio).