cannibalismo
s. m. Tendenza letteraria di un gruppo di giovani scrittori italiani degli anni Novanta, caratterizzata da espressioni linguistiche e contenuti cruenti, con sfumature talvolta grottesche o ironiche. ◆ una novità, il tramonto -- ammesso che ci sia stata un’alba -- del cannibalismo in letteratura (Walter Mauro, Tempo, 14 settembre 1998, p. 13, Cultura) • Aldo Nove: azzeccatissimo pseudonimo di Antonello Satta Centanin, il «Satta» per gli amici. Nato fuori Varese nel 1967, molto vicino al poeta Franco Buffoni, da giovanissimo scrisse due raccolte di versi. Dopo la laurea in Filosofia ha lavorato a lungo come caporedattore della prestigiosa rivista Poesia edita da Crocetti. Poi, si è convertito al «cannibalismo». (Foglio, 5 agosto 2000, p. 3) • Il Festivaletteratura si è preso una sbornia divistica. Flash e folla come in un derby accolgono Susanna Tamaro e Niccolò Ammaniti. Molti si aspettano un match fra la presunta poetessa dei buoni sentimenti e il campione di un cannibalismo che lui stesso giudica un po’ ossidato. (Francesco Erbani, Repubblica, 8 settembre 2001, p. 44, Cultura).
Nuovo significato metaforico del già esistente s. m. cannibalismo.
Già attestato nella Stampa del 12 dicembre 1996, Tuttolibri, p. 7 (Gianni Vattimo).