canyon
‹kä′niën› s. ingl. [adattam. angloamer. dello spagn. cañón (v.)] (pl. canyons ‹kä′niën∫›), usato in ital. al masch. – Vallata molto profonda a forma di corridoio, incisa da un fiume in un tavolato, con pareti strapiombanti, in cui l’alternanza di strati orizzontali determina cenge e ripiani; è forma tipica dell’orografia della parte sud-occid. dell’America Settentr. (e che in origine era indicata con il sost. spagn. cañón): i canyons delle Montagne Rocciose, il Gran Canyon del Colorado. Il termine è anche usato per indicare valli a forra o a gola, più frequenti in corrispondenza di rocce calcaree, o in corrispondenza di fratture tettoniche, indipendentemente dall’assetto stratigrafico (per es., in Italia, gli orridi delle Alpi lombarde, le fosse del torrente Assa nell’Altopiano dei Sette Comuni, ecc.).