capanna
s. f. [lat. tardo capanna]. – 1. Piccola costruzione fatta di frasche, canne o paglia, con copertura a spioventi, per ricovero o abitazione di persone o di bestiame: i pastori abitano spesso nelle c. con i loro greggi; tetto a capanna, a due spioventi. Per estens., abitazione umile: gente che abita in povere capanne. Modi fig.: due cuori e una c.!, per significare che il vero amore si accontenta di poco; pancia mia (o ventre mio), fatti c.!, esclamazione di chi ha davanti a sé un lauto pasto. In partic.: a. Casotto a uso dei bagnanti negli stabilimenti balneari, più comunem. detto capanno o cabina. b. C. dei cacciatori, il capanno, come appostamento fisso di caccia. c. C. da carbonai, ricovero a pianta leggermente ovoidale, formato di una intelaiatura di tronchi d’albero, rivestita di frasche e di zolle erbose abitata un tempo dai carbonai che nella stagione estiva lavoravano nelle zone più alte della catena appenninica, dalla Liguria alla Lucania. d. Festa delle c.: altro nome della festa dei tabernacoli, presso gli Ebrei (v. tabernacolo). 2. Costruzione rustica in muratura presso la casa colonica, spesso anche costituita da una semplice tettoia, dove si ripongono il fieno per l’inverno e gli attrezzi agricoli, o adoperata per altri usi. 3. C. (o più comunem. capannina) meteorologica, piccola costruzione di legno, sopraelevata di un paio di metri dal suolo e con pareti a doppia persiana, usata per proteggere dalla radiazione solare gli strumenti di rilevazione meteorologica (termometri, psicrometro, termografo, igrografo) che devono essere esposti all’aria libera. 4. In paletnologia, fondo di c., piccola area a forma ovato-circolare o quadrangolare, per lo più leggermente infossata nel terreno, che testimonia l’esistenza in loco di una capanna la cui struttura, in materiale deperibile, è andata distrutta. ◆ Dim. capannina, capannétta, capannùccia (v.), raro capannèlla (che localmente indica anche la cappa di quattro noci per il gioco del nocino); accr. capannóne m. (v.); pegg. capannàccia.