capello
capéllo s. m. [lat. capĭllus] (pl. poet. e pop. tosc. capégli, poet. capéi). – 1. Ciascuno dei peli del capo umano: si differenziano dai peli comuni per l’elevatissimo numero e per lo sviluppo in lunghezza; possono essere diritti, crespi, e ondulati o ricciuti (qualificati rispettivam., nel linguaggio scient., come lissotrichi, ulotrichi e cimotrichi), e variamente colorati (biondi, rossi, castani, neri e, nelle persone anziane o in condizioni anomale, bianchi); come gli altri peli, sono soggetti a caduta e rigenerazione. Fraseologia più com.: spuntano, crescono, cadono i c.; un ciuffo, una ciocca di capelli; pettinarsi, ravviarsi, spartire, tagliare, acconciare i c.; avere i c. ordinati, arruffati; raccogliere i c. in una treccia; entra ... in punta di piedi, con due occhi scuri enormi e i c. tirati, come se uscisse dall’acqua (Arbasino); farsi i c., farseli tagliare o acconciare; portare, avere i c. alla bebè (v.), alla garçonne (v.), ecc.; portare i c. alla Umberto, tagliati corti a spazzola, con riferimento alla maniera di portare i capelli caratteristica di Umberto I di Savoia; perdere i c., come fatto temporaneo, normale o patologico, e di chi si avvia a diventare calvo; mettere i c. grigi, cominciare a incanutire; far venire i c. bianchi, far invecchiare anzi tempo, soprattutto col dare serie e continue preoccupazioni o gravi dispiaceri; essere di c. bianchi, neri, anche per indicare l’età anziana o giovanile. Al sing., con o senza valore collettivo: avere un c. molto fine; un uomo ancora di c. nero, giovane o di aspetto giovanile; sottile, fine come un c., sottilissimo. 2. estens. a. Nome di filamenti varî o di oggetti che hanno la sottigliezza dei capelli: i c. del granoturco; capelli d’angelo, tipo di pasta da minestra lunga e sottile più dei capellini (sono così chiamati anche i fili argentati usati come decorazioni dell’albero di Natale, ed è inoltre nome pop. di varie specie di cuscuta); capello di strega, nome comune di alcuni vermi gordiacei. b. In mineralogia: capelli di Teti, inclusioni aghiformi di orneblenda verde nel quarzo ialino o di rocca; capelli di Venere, inclusioni aghiformi di rutilo, con riflessi rossastri, nel quarzo ialino. c. In vulcanologia, capello di Pele (dal nome di Pele, dea del fuoco degli Hawaiani), lapillo filamentoso sottilissimo di vetro vulcanico, flessibile, elastico, per lo più di colore castano o giallo miele, formatosi da goccioline di lava proiettate nell’aria. 3. Locuz. particolari: essere, andare in capelli (tosc.), a capo scoperto, detto soprattutto di donne (contrapp. a in cappello, col capo coperto); strapparsi i c., per grande dolore o disperazione; mettersi o cacciarsi le mani nei c., per esprimere disperazione, scoraggiamento e sim.; prendersi per i c., venire alle mani, accapigliarsi; avere più pensieri, più debiti che capelli, moltissimi; avere un diavolo per capello, essere molto irritato o di pessimo umore; bagnato, imbrattato, impelagato, ingolfato, pieno di lavoro fino ai c., fin sopra i c., fino alla punta dei c., interamente, in massimo grado, ecc.: don Gonzalo, ingolfato fin sopra i c. nelle faccende della guerra (Manzoni); averne fin sopra i c., essere stufo; sentirsi rizzare (o drizzare) i c., per spavento, orrore, stupore e sim.: mi si rizzano i c. al ricordo del pericolo corso; cose da fare rizzare i c., orribili a udirsi; tirare uno per i c., costringerlo a viva forza; ci sono stato tirato proprio per i c., sono stato costretto a cedere controvoglia; ragioni tirate per i c., sforzate, stiracchiate; tenere uno per i c., averlo in proprio potere; afferrare la fortuna per i c., approfittare dell’occasione favorevole proprio al momento giusto; non torcere a uno un c., non recargli la minima offesa: lo fecero prigioniero ma non gli fu torto un c.; non sarebbe capace di torcere un c. a uno, di persona di animo e carattere mite. E come simbolo di grandezza minima o di cosa sottilissima: ci mancò un c. che l’auto non lo investisse (e con sign. simile: s’è salvato per un capello); attaccarsi a un c., alla più piccola speranza, al minimo appiglio (con altro sign., espresso anche con la frase badare al c., essere eccessivamente pignolo, considerare anche il particolare più insignificante); spaccare il c. in quattro, sottilizzare al massimo, essere eccessivamente analitico o esigente; la sua vita è attaccata (o sospesa) a un c., è in grave pericolo. Locuz. avv. a capello, esattamente, con precisione, a punto: questa giacca ti sta a c.; è un epiteto che gli sta a c., che gli si adatta benissimo; il conto torna a capello. ◆ Dim. capellino (v. capellino2); pegg. capellàccio.