capo-
– Primo elemento di numerose parole composte, anche di formazione recente, nelle quali indica il dirigente o il capo di un gruppo di persone o di un ente, chi presiede a un lavoro e sim. (oltre alle voci qui registrate nell’ordine alfabetico, si possono ricordare capoagenzìa, capocamerière, capocava nelle industrie estrattive, capocarpentière, capocommésso, ecc., molte delle quali sono qualifiche professionali); o, premesso a nomi di cosa, indica preminenza (capoluogo), eccellenza (capolavoro), o più concretamente il principio, l’inizio (capoverso, capotasto). Nella formazione del plur., è seguita la regola generale quando i composti sono sentiti come una parola sola: capoversi, capolavori, capostipiti. Se il secondo elemento è subordinato al primo, come per es. in capostazione, caporeparto (cioè: capo di una stazione, di un reparto), si fa il plur. soltanto di capo: capistazione, capireparto. Se capo ha funzione attributiva, si fa il plur. di tutti e due gli elementi (capicronisti, capibanditi) o del solo secondo (capocomici, capoluoghi, ma anche capicomici, capiluoghi). Molti tra i composti riferiti a persona possono essere usati anche al femm., che è di solito invar. (la caposala, la caposezione, la capoturno), tranne i casi, pochissimi, in cui il primo elemento abbia funzione attributiva e il secondo sia un nome mobile con terminazione in o/a (per es., capocuoco, f. capocuoca); il plur. femm. è anch’esso normalmente invar., ad eccezione dei pochi casi in cui il secondo elemento abbia un plur. mobile in i/e (quindi le caposala, le caposezione, le capoturno, ma le capocroniste, le capocuoche).