capriola1
caprïòla1 s. f. [affine a capra, direttamente («salto di capra») o indirettamente per l’incurvarsi nel salto]. – 1. Salto che si fa mettendo le mani o il capo a terra, slanciando le gambe in aria e rovesciandosi su sé stessi: passava il tempo a far capriole sul prato; i bambini facevano le c. sul letto; anche il movimento che si fa fare ai bambini prendendoli all’indietro per le mani passate attraverso le gambe e rimettendoli in piedi dopo averli fatti girare su sé stessi. Analogam., c. nell’acqua, movimento che si esegue protendendo il corpo e immergendosi a capo in giù; con senso sim., le c. dei delfini. Per estens., salto in genere: faceva mille c. per la contentezza; scherz., di chi cade in modo buffo: è scivolato e ha fatto una bella capriola. Fig., fare la c., cadere da un posto onorifico; anche, mutare opinioni politiche e sim. 2. Nella danza dei sec. 15°-17°, salto che si faceva sollevando la persona da terra e scambiando rapidamente la posizione dei piedi: fare, spiccare le c., ant. tagliare, trinciare capriole (e anche trinciar terze, quarte c., secondo il numero degli scambietti). È diversa dalla cabriole, termine fr. (di uso internazionale) con cui si indica un passo della danza accademica appartenente alla famiglia delle batterie. 3. Aria dell’equitazione d’alta scuola, costituita da un salto, nel quale il cavallo si distacca dal suolo con tutti e quattro i piedi, e mentre si trova in aria con entrambi i treni alla stessa altezza, tenendo le zampe anteriori disposte come nella groppata, distende orizzontalmente e a pari le posteriori a guisa di calcio. ◆ Dim. capriolétta.