capro
s. m. [lat. caper -pri]. – 1. Il maschio della capra domestica, detto più comunem. becco; nell’uso poet. anche il capriolo: Saltar veggendo i c. snelli e i cervi (T. Tasso). 2. C. espiatorio: in senso proprio (anche, meno com., c. emissario), essere animato, o anche inanimato, capace di accogliere sopra di sé i mali e le colpe della comunità, la quale per questo processo di trasferimento ne rimane liberata (il nome deriva dal rito ebraico del capro che nel giorno dell’espiazione veniva caricato, dal sommo sacerdote, di tutti i peccati del popolo, e poi mandato via nel deserto); in senso fig., la persona sulla quale si fanno ricadere colpe non sue, che sconta una colpa che non ha commesso: essere il (o fare da) c. espiatorio. ◆ Dim. caprétto (v.); accr. capróne (v.).