caro1
caro1 agg. [lat. carus «amato, diletto» e, quindi, anche «ricercato, costoso»]. – 1. a. Amato, a cui si è affezionati: le persone c.; è un c. ricordo di mio padre; tornare ai c. studî; le più c. memorie; e come da ogni cosa c. che scoprivo d’aver dimenticato ne trassi sollievo (Sandro Veronesi). Come vocativo: addio, caro; senti, cara, ecc. (assai frequente come intestazione nelle lettere ad amici e familiari: cara ...; mio caro ...; carissima mamma, ecc.); c. mio, modo confidenziale e spesso iron. di rivolgere la parola ad altri: hai commesso uno sbaglio, c. mio!; così sono esclam. iron. o d’impazienza le espressioni c. te, c. lei, ecc.: non ho tempo da perdere, cari voi! Spesso unito con i verbi essere, avere: mi siete tutti c.; è un oggetto che ho molto c.; Sempre c. mi fu quest’ermo colle (Leopardi). Sostantivato, al plur., i miei c., i nostri c., ecc., i familiari, i parenti: non vedevo l’ora di riabbracciare i miei cari. b. Amabile, che si fa volere bene per le sue ottime qualità: è un c. ragazzo; o affettuoso, gentile: sei stato davvero molto c. a ricordarti di me. 2. Di cosa a cui si annetta gran pregio o importanza, che si consideri preziosa per sé e quindi prema di conservare; per lo più nella locuz. essere, riuscire c., avere, tenere c.: la salute è c. a tutti; tacete, se vi è c. la vita; terrò c. i tuoi consigli; tenersi c. qualcuno, cercare di conservarsene la benevolenza; anche accetto, gradito: mi sarebbe c. la tua presenza; avrei c. che tu non parlassi (cioè: vorrei, desidererei, ecc.). Nell’uso ant., prezioso: Tu ti rimani omai; ché ’l tempo è caro In questo regno (Dante); e per estens., nobile, illustre: orrevoli e c. cittadini (Boccaccio). 3. Costoso, messo in vendita a prezzo alto: una stoffa assai c.; quindi pagare, comprare a c. prezzo, a prezzo alto; certi lussi si pagano cari; fig., vendere la vita a c. prezzo. Di persona, che chiede prezzi o compensi alti: è un artigiano bravissimo, ma c.; è il negoziante più c. della città. Con i verbi vendere, comprare, pagare, costare, ha anche uso avverbiale: l’hai pagato caro questo maglione; i viaggi costano caro; fig., pagare c., costare c., scontare duramente un male commesso, una sciocchezza fatta e sim.: ha pagato c. il suo errore; ti costerà cara la tua impertinenza; anche con compl. indeterminato: l’ha pagata cara stavolta!; vendere caro (o cara) la pelle, difendersi accanitamente prima di cedere, morire dopo aver inflitto all’avversario gravi perdite. ◆ Dim. carino (v. la voce); i dim. carétto, carùccio sono usati invece per lo più con riferimento al prezzo: hai pagato caretto quell’anello; è una bella seta, ma costa caruccia (nell’uso region., caruccio è anche sinon. di carino). ◆ Avv. caraménte, affettuosamente: ti saluto caramente.