cartulario2
cartulàrio2 (o cartolàrio) s. m. [dal lat. mediev. chartularium, der. del lat. chartŭla, dim. di charta «carta»]. – 1. Nel medioevo, libro, registro, volume in cui i monasteri, le chiese, i capitoli, le città, le corporazioni, gli enti, e i signori in genere usavano raccogliere i documenti loro proprî, relativi a compere, vendite, permute e altri contratti, immunità e privilegi loro concessi, e diritti loro riconosciuti, in modo da assicurarne la conservazione e facilitare la presentazione dei titoli in caso di contestazione. 2. A Genova, il libro in cui venivano registrati, dal sec. 12° in poi, i prestiti (o compere) contratti dal comune e dati poi in amministrazione al Banco di S. Giorgio. C. oro e c. argento furono detti nei sec. 16° e 17°, a seconda delle monete metalliche depositate, i registri dei depositi e conti correnti del Banco di S. Giorgio; e biglietti di c. gli speciali titoli di credito, all’ordine, emessi dal Banco stesso in corrispettivo dei depositi.