cavaliere nero
loc. s.le m. In economia, investitore che tenta l’acquisizione ostile di una società quotata in Borsa; in politica internazionale, chi promuove politiche aggressive, che non si prefiggono la soluzione pacifica dei conflitti; nella politica italiana, con particolare riferimento a Silvio Berlusconi, alleato della destra. ◆ Entriamo nel tema delle offerte di acquisto, le Opa, amichevoli e ostili; nel mondo dei cavalieri neri che, con spericolate azioni in borsa, mirano al controllo di questa o quella società, per decapitare in blocco il suo management. (Foglio, 10 novembre 1999, p. 2) • Nella moderna storia Usa, [Richard] Perle occupa un posto speciale: ai tempi di [Ronald] Reagan lo chiamavano «black knight», cavaliere nero, perché spingeva per il riarmo, guerre stellari incluse, nella convinzione che avrebbero messo ko l’Urss, ma divenne uno degli architetti del disarmo successivo. (Corriere della sera, 15 settembre 2002, p. 8, In primo piano) • Il risultato della pubblicazione delle telefonate del «caso Rai-Mediaset» ieri era facilmente misurabile calcolando i primi dubbi e le nuove cautele che ha cominciato a mostrare [Walter] Veltroni: «Se [Silvio] Berlusconi insiste nel voler stabilire la data delle elezioni, l’incontro rischia di non farsi più». Il che non è affatto negli auspici del leader del Pd, ma lo è senza dubbio nei desiderata del genio guastatori. Incapace di uscire dal vecchio schema: se cattivo nasci, cattivo resti (ovviamente si sta parlando del Cavaliere Nero). (Mario Ajello, Messaggero, 24 novembre 2007, p. 3, Primo piano).
Composto dal s. m. cavaliere e dall’agg. nero, ricalcando l’espressione ingl. black knight.
Già attestato nella Repubblica del 28 gennaio 1986, p. 10, Politica estera (Paolo Filo Della Torre).