cavolo /'kavolo/ [voce di origine merid., lat. tardo caulus, dal gr. kaulós "fusto, stelo, cavolo"; come interiez., variante eufem. di cazzo]. - ■ s. m. 1. (bot.) [pianta erbacea della famiglia crocifere coltivata a scopo alimentare] ≈ ‖ broccolo, verza. ● Espressioni (con uso fig.): un cavolo [nulla, niente, spec. in contesti negativi: non capisci proprio un c.] ≈ (volg.) una sega, (volg.) un cazzo, un corno, un tubo; eufem., testa di cavolo [come s. m. o f., persona poco intelligente o sleale, anche come epiteto ingiurioso] ≈ (volg.) coglione, cretino, imbecille, (volg.) stronzo, stupido, (volg.) testa di cazzo. 2. (fig., fam.) [al plur., casi che interessano qualcuno: pensare ai c. propri] ≈ affare, (volg.) cazzo, faccenda, fatto, problema. ■ interiez. [come espressione di ammirazione, stupore o ira: c., mi sono perso le chiavi di casa!] ≈ accidenti, acciderba, accipicchia, (eufem.) cacchio, capperi, caspita, (volg.) cazzo, (pop.) corbezzoli, dannazione, diavolo, maledizione, perbacco, (scherz.) poffarbacco.