centrale
agg. e s. f. [dal lat. centralis, der. di centrum «centro»; l’uso sostantivato si ha per ellissi di sede, officina e sim.]. – 1. agg. a. Del centro, che costituisce il centro: punto, parte, idea, problema centrale. b. In geografia, indica zone in posizione mediana, rispetto alle altre che formano il complesso della regione: Italia c.; Europa c.; Asia c.; Alpi centrali. c. Di luogo o edificio, che è nel centro della città o in genere nella zona più frequentata e di più intenso traffico: strada, abitazione c.; il negozio è abbastanza c.; stazione c., stazione ferroviaria posta nell’interno della città, e perciò spesso la più importante, rispetto alle altre stazioni periferiche. d. Di impianti e servizî varî, in costruzioni edilizie, che hanno destinazione collettiva, e perciò collocati, in genere, al centro dell’edificio (talora in contrapp. a autonomo): riscaldamento centrale. e. In anatomia, sistema nervoso c., l’asse cerebrospinale (costituito dall’encefalo e dal midollo spinale), in contrapp. al sistema nervoso periferico. f. In botanica, placentazione c. (o, secondo altri, assile), quella in cui le placente alle quali sono attaccati gli ovuli si trovano al centro dell’ovario, come per es. nelle primulacee. g. In fonetica, vocali c., quelle articolate nella zona centrale della cavità orale (come per es., nell’italiano, la vocale a). h. Di note musicali, medie fra le gravi e le acute. 2. agg. In matematica, indica enti o proprietà relative al centro di una figura o a qualche ente particolare della figura medesima, che, pur non essendo un centro nel senso comune della parola, o anche non essendo un punto, ha qualche analogia col centro. Il termine è anche usato talvolta con sign. meno restrittivi, più o meno direttamente legati a proprietà di simmetria. In fisica, campo c., un campo il cui vettore è sempre diretto verso un punto; forza c., forza posizionale la cui retta di applicazione passa sempre per un punto fisso, detto «centro della forza»; moto c., un moto nel quale l’accelerazione è sempre diretta verso un punto fisso. 3. agg. Di organizzazione, amministrazione o ufficio, principale rispetto agli organi e agli uffici che ne dipendono: governo c.; il potere c.; comitato c.; sede c. (di una banca, di un partito, di una grande ditta, ecc.). 4. s. f. a. Sede principale degli organi direttivi di un’amministrazione: la c. di polizia (e in usi fig.: una c. d’informazioni, una c. di spionaggio); luogo dove sono raccolti i meccanismi e gli strumenti che servono a determinati servizî. In partic., nome di speciali impianti industriali: c. d’ascolto, negli impianti industriali per la registrazione dei suoni, nei centri di produzione di programmi radiofonici e televisivi, e simili, locale cui fanno capo linee foniche provenienti da varî studî o auditorî. C. elettrica, impianto per la produzione di energia elettrica su scala industriale in cui motori di vario tipo (turbine idrauliche, motori termici) azionano i generatori; a seconda del tipo di energia usata per alimentare i motori, delle modalità d’impiego e del tipo di motore, si distinguono: c. idroelettriche, termoelettriche, geotermoelettriche, nucleotermoelettriche (o elettronucleari), aeroelettriche (o eoliche), elioelettriche, cimoelettriche (o talassoelettriche, o anche cimomotrici o mareomotrici), che si trovano definite sotto i singoli aggettivi. C. termica, impianto per la produzione e distribuzione di acqua calda o di vapore per riscaldamento domestico o industriale, usato spec. in complessi collettivi, in stabilimenti, opifici, ecc. C. nucleare, denominazione generica di impianti in cui si trasforma l’energia ricavata da reazioni nucleari (fusione e fissione) in energia termica, elettrica, ecc. C. telefonica, insieme di apparecchiature destinate all’espletamento del servizio di commutazione telefonica, installate in un apposito edificio o complesso di locali (si parla di c. telefoniche urbane, quando servono per collegare abbonati della stessa rete urbana, di c. telefoniche interurbane, quando servono per collegare utenti appartenenti a reti urbane diverse). C. telegrafica, insieme di apparecchiature destinate all’espletamento del servizio telegrafico, installate in apposito edificio o complesso di locali. b. C. del latte, impianto industriale nel quale viene raccolto tutto il latte destinato al consumo di un centro urbano, per omogeneizzarlo, pastorizzarlo e confezionarlo in recipienti, previamente lavati e sterilizzati, per la vendita al minuto. c. Nella tecnologia militare, c. di tiro, l’insieme delle apparecchiature necessarie per effettuare con continuità il calcolo dei dati di tiro di una batteria: è oggi in genere collegata a un radar destinato a rilevare gli eventuali bersagli e a determinarne con continuità i dati di posizione, distanza, direzione che, introdotti in un calcolatore, vengono ulteriormente determinati come dati di rotta, velocità, accelerazione, ecc., con i quali un altro calcolatore determina i dati di tiro. d. Nella marina militare: c. di tiro, anche il locale o i locali in cui sono sistemate le apparecchiature per il controllo del tiro; c. di lancio, analoga alla centrale di tiro, ma più semplice, per il comando dei lanciasiluri; c. d’incendio, locale in cui sono concentrate le segnalazioni degli apparecchi per la rivelazione degli incendi e la manovra dei mezzi d’estinzione (tali centrali esistono anche nelle navi passeggeri); c. di bilanciamento, locale in cui sono concentrati gli apparecchi per la segnalazione di eventuali allagamenti e gli organi di manovra dei dispositivi atti a contrastare gli allagamenti medesimi e ad equilibrarne gli effetti. ◆ Dim. centralina, come s. f. (v.); più com. centralino m. (v.), con varie accezioni. ◆ Avv. centralménte, in posizione centrale.