centrare
v. tr. [der. di centro] (io cèntro, ecc.). – 1. Fissare nel centro: c. la punta del compasso. 2. Far corrispondere il centro di due circoli; più in generale, far corrispondere il centro di una figura (o di un oggetto) con quello di un’altra figura (o di un altro oggetto): c. l’immagine sullo schermo di un televisore, fare sì, agendo sul centratore, che il centro dell’immagine riprodotta corrisponda al centro del cinescopio; c. una ruota, far sì che il mozzo sia esattamente nel centro; analogam.: c. un’elica; c. un pezzo, in una macchina utensile a moto rotatorio (v. centratura). 3. a. C. il bersaglio, nel linguaggio milit., inquadrarlo, fare sì che si trovi nel centro di uno spazio delimitato dai punti di caduta delle varie salve; più comunem., colpire in pieno il bersaglio, soprattutto con riferimento al tiro di artiglieria e al bombardamento aereo. C. il tiro, portare le salve dei proiettili a cavallo del bersaglio anche se questo non è materialmente colpito. b. fig. C. un tema, un argomento, una questione, coglierne il centro d’interesse, l’aspetto più importante e vitale; l’attore ha centrato il suo personaggio, ne ha reso esattamente, perfettamente lo spirito. 4. Nel gioco del calcio e simili: c. il pallone, calciare il pallone da una posizione laterale verso la parte interna del campo in modo che possa essere ripreso dai giocatori di centro e indirizzato in profondità verso la porta avversaria o direttamente contro di essa (sinon., crossare); c. in rete, segnare. ◆ Part. pass. centrato, anche come agg. (v. la voce).