centro di contazione
loc. s.le m. Centro di raccolta e smistamento, nel quale si provvede al conteggio delle monete e delle banconote. ◆ Una massa enorme di denaro è stipata in quelli che Giancarlo Del Bufalo, responsabile del Comitato euro, chiama i «centri di contazione», speciali sale per smistare i soldi: il changeover è stato molto rapido; nella conta s’è deciso di privilegiare le banconote, che hanno più valore. (Elena Polidori, Repubblica, 27 febbraio 2002, p. 39, Economia) • Il lungo viaggio della lira verso la rottamazione comincia nei cosiddetti «centri di contazione» delle banche, un centinaio. […] Le rottamazioni della lira metallica ritardano perché i «Centri di contazione» hanno privilegiato la più consistente conta, come valore di cambio, della lira di carta. (Giornale, 28 febbraio 2002, p. 10, Interni) • La Banca d’Italia ha già immesso in circolazione 1,6 miliardi di nuove banconote in euro, per un valore di 48,8 miliardi (95 mila miliardi di lire) e ritirato 2 miliardi di banconote in lire, per un controvalore di 107 mila miliardi di lire. All’appello ne mancano ancora parecchie lire, circa 20 mila miliardi, di cui 6 o 7 mila nei centri di «contazione», quasi pronte per essere consegnate. A spasso ci sarebbero ancora 1,1 miliardi di banconote (700 milioni i biglietti da mille), di cui una buona parte destinati a non rientrare mai. (Mario Sensini, Stampa, 1° marzo 2002, p. 21, Economia).
Espressione composta dal s. m. centro, dalla prep. di e dal s. f. contazione.