cerotto
ceròtto (ant. anche ceròttolo) s. m. [dal lat. cerotum, gr. κηρωτόν «unguento di cera», der. di κηρόω «incerare»]. – 1. ant. o region. Pomata per capelli; ceretta (nel sign. 3): aveva un odore speciale, un odore di sigaretta misto a un profumo di cerotto pei capelli che lo annunziavano da lontano (Alvaro). 2. a. C. medicato, medicamento di uso esterno a base di sostanze adesive e medicinali, che, spalmato in uno strato sottile su pezzi di tela, viene applicato sulla parte malata (da cui viene assorbito lentamente attraverso la cute) per curare dolori reumatici e muscolari; c. antidolorifico, a base di farmaci che alleviano ogni forma di dolore; c. transdermico (v. transdermico). b. C. adesivo, nastro di tela ricoperto di sostanza adesiva (detto anche, in passato, taffetà e sparadrappo), usato per fissare o proteggere medicazioni, per coprire piccole ferite, ecc. 3. fig. a. Persona malaticcia, noiosa, che si lamenta sempre di qualche cosa. b. non com. Opera d’arte, spec. pittura, mal fatta o mal restaurata: chi vuoi che comperi quel c.?; anche di abbigliamenti femminili goffi, pieni di fronzoli: si mette indosso certi cerotti! ◆ Dim. cerottino; accr. scherz. cerottóne; pegg. cerottàccio.