certezza
certézza s. f. [der. di certo1]. – 1. In senso soggettivo, e più com., conoscenza sicura di un fatto, convinzione, persuasione ferma: avere (la) c. di riuscire; raggiungere la c.; possedere la c.; con c., in modo sicuro, fuori di dubbio: affermare, sapere con c. o con tutta c., con c. assoluta; c. matematica, piena, totale, come quella che si può trarre da esatti calcoli matematici; c. morale, certezza non suffragata da prove oggettive, ma da profonda convinzione soggettiva e intuitiva. 2. In senso oggettivo, il fatto di essere certo, sicuro, cioè pienamente rispondente al vero, oppure immancabile, garantito: la c. delle verità assolute; la c. della fede; dubitare della c. di un’opinione, di una teoria; avere, dare, raggiungere la c. del pane, del futuro, di un domani (espressioni queste che possono essere intese anche in senso soggettivo); Chi vuol esser lieto, sia, Di doman non c’è certezza (Lorenzo il Magnifico); c. di diritto, quella che lo stato democratico riconosce ai cittadini considerandoli tutti uguali davanti alla legge; c. della pena, la garanzia che la sentenza di colpevolezza emessa nei confronti di un imputato sia effettivamente eseguita (che il colpevole, in pratica, sconti effettivamente gli anni di carcere a cui è stato condannato).