cetriolo
cetrïòlo (letter. cetriuòlo, region. citrïòlo, ant. cedrïòlo) s. m. [lat. *citriŏlum, der. di citrium, citrus «cedro2»]. – 1. Erba annua delle cucurbitacee (Cucumis sativus); ha fusto ispido, rampicante, con viticci, foglie ruvide, fiori gialli, monoici; il frutto (detto anch’esso cetriolo) è bislungo, per lo più giallo a maturità, di dimensioni varie, ora liscio ora bernoccoluto; ha buccia consistente, polpa incolore, semi numerosi (esistono anche razze quasi prive di semi). È coltivato per il frutto che si consuma fresco o, raccolto immaturo, sotto aceto. 2. fig. Persona sciocca, goffa, melensa (cfr. citrullo): d’uno che ha poco sale in zucca, non si dice: egli è un cetriuolo? (Varchi). 3. Cetriolo di mare: nome comune di alcune oloturie. ◆ Dim. cetriolino, spec. per indicare i piccoli cetrioli sotto aceto; accr. cetriolóne, anche nel sign. fig. (quando, alla goffaggine e alla immaturità dell’ingegno, si accompagni anche un notevole sviluppo fisico).