chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. tanto è ladro chi ruba che chi tiene il sacco; anticam. era usato anche come plur.: beati chi non vedranno e crederanno (Fra Giordano). Per la funzione che compie, chi racchiude in sé due elementi: un pronome dimostrativo (colui o colei) e un pronome relativo (il quale, la quale); appartiene perciò contemporaneamente a due proposizioni, nelle quali può avere funzione uguale o diversa. Per es., nel prov. chi rompe paga (cioè: paga colui il quale rompe), chi è soggetto di rompe e soggetto di paga; e con funzione diversa dal sogg.: scegli chi vuoi tu (oggetto di scegli e di vuoi); a chi tocca, tocca (compl. di termine di entrambi i verbi); invece nelle frasi: ricambia chi ti fa del bene; a chi è affamato ogni cibo è grato (che si possono risolvere così: ricambia colui, il quale ti fa del bene; ogni cibo è grato a colui, il quale è affamato), chi è sempre soggetto della prop. relativa, ma rispettivamente compl. oggetto o compl. di termine nell’altra proposizione. Anticam. la funzione dei due elementi poteva essere invertita, in modo che di chi, a chi significassero non «di colui il quale, a colui il quale», ma «colui del quale, colui al quale»; ne rimane esempio in qualche proverbio: a chi duole il dente, se lo cava; assai ben balla a chi fortuna suona. Antiquato è pure l’uso del compl. indiretto, di chi, a chi, ecc. dove oggi si direbbe di cui, a cui: Proverai tua ventura Tra magnanimi pochi, a chi ’l ben piace (Petrarca); La diletta persona Con chi passato avrà molt’anni insieme (Leopardi). 2. Pron. relativo - indefinito. Chi funge da pron. relativo e insieme da indefinito quando significa «uno che, qualcuno che»: c’è chi dice; non trova chi gli faccia credito; non c’è chi gli possa tener testa; o «chiunque»: chi mi ama mi segua; può entrare chi vuole (con quest’ultimo sign. si trova spesso anche chi sia, chi si sia o chissisia, chi si fosse, chi che sia o chicchessia). Non di rado ha valore ipotetico, «se uno, se qualcuno»: chi cerca trova; chi volesse Salir di notte, fora elli impedito ...? (Dante); Invoco lei che ben sempre rispose, Chi la chiamò con fede (Petrarca); anche in proposizioni incidentali: è un galantuomo, che, chi lo paga bene, tien segreti gli ammalati (Manzoni). 3. Pron. indefinito. Con questa funzione, oggi si adopera soltanto ripetuto: chi ... chi, cioè l’uno ... l’altro ..., alcuni ... altri: chi ride, chi piange; chi dicea che fu Cimabue, chi Stefano, chi Bernardo (Sacchetti); usato da solo, con senso di «qualcuno», è antiquato: si lasciò morire in prigione; e chi disse ch’egli medesimo si tolse la vita (G. Villani). 4. Pron. interrogativo - esclamativo. a. In frasi interrogative, dirette o indirette, chi significa «quale persona». Può essere masch. e, più raramente, femm., e può avere funzione di soggetto, di predicato e di complemento: chi è?; chi è venuto?; chi è quell’uomo?; chi cercate?; chi va là?, intimazione delle sentinelle; non saprei a chi rivolgermi; dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Anche quando ha valore di plurale, l’accordo del verbo si fa ugualmente al singolare: sento salire delle persone: chi sarà? L’accordo si fa però al plurale quando chi è predicato di un soggetto plurale: chi sono costoro? non so chi siano. Come predicato, ha riferimento non solo alla persona in sé, ma anche alla qualità e condizione della persona: chi credi di essere?; tutti sanno chi siete. Spesso rafforzato con mai: chi sarà mai?; chi mai può essere a quest’ora? Locuzioni: non so chi, persona ignota, o che non si vuol nominare (me l’ha detto un tale, non so chi); chi me lo dice?, chi mi assicura, chi mi garantisce?, modo comune per esprimere scetticismo o incredulità (chi me lo dice che poi lui ci paghi?; chi te lo dice che non sia un impostore?); molto frequente chi sa?, chi lo sa?, locuz. di dubbio e talora di speranza o come risposta elusiva (v. chissà). b. Col medesimo sign., in frasi esclamative: Chi m’ha negate le dolenti case! (Dante); a chi ho dato retta!; guarda un po’ chi si vede!; e nel linguaggio fam.: a chi lo dici!, quando altri ci dice cosa già nota o che si conosce troppo bene per esperienza diretta.