chiaroscuro
s. m. [comp. di chiaro e scuro1]. – 1. Procedimento pittorico, che tende, indipendentemente dal colore, attraverso variazioni di chiari e di scuri, a riprodurre l’effetto risultante nella realtà dalla diversa posizione delle varie parti di un corpo rispetto alla sorgente luminosa che lo investe, descrivendo le particolarità della sua forma e accentuandone il rilievo. 2. Col plur. chiaroscuri si indicano anche: a) le pitture monocrome che riproducono mediante varî toni grigi le luci e le ombre; b) le xilografie impresse a più tinte mediante sovrapposizione successiva di parecchi legni, corrispondenti ai varî toni o ai varî colori. 3. Per estens., nella composizione di opere poetiche o musicali, oppure nella recitazione ed esecuzione di tali opere, risalto che si dà alle varie immagini, suoni, modulazioni, mediante un opportuno contrasto di toni, rafforzando e raddolcendo suoni e sim.: uno stile, un’esecuzione ricchi di chiaroscuri. 4. Contrasto in genere di luci e di ombre: si cominciavano a vedere fra il ch. della sera le prime case di Fratta (I. Nievo); fig., non com., alternanza di piaceri e dolori: i ch. della vita.