chiodo /'kjɔdo/ (ant. e region. chiovo) s. m. [lat. clavus, volg. claus; la -d- per influenza del lat. claudĕre]. - 1. (tecn.) [piccolo ferro allungato, terminante con punta a un'estremità e munito all'altra di una testa] ≈ ⇓ bulletta. ● Espressioni (con uso fig.): appendere (o attaccare) al chiodo [con riferimento a oggetti, spec. connessi con attività sportive (guantoni, bicicletta e sim.), che sono stati messi da parte in quanto si è smessa l'attività in cui li si usava] ≈ abbandonare, chiudere, lasciare, ritirarsi; essere (magro o secco come) un chiodo ≈ essere (ridotto) pelle e ossa. ↔ essere il ritratto della salute; fam., roba da chiodi [esclamazione di incredulità] ≈ assurdo, incredibile. 2. (fig.) a. [forte sensazione fisica che provoca malessere, localizzata in qualche parte del corpo, spec. nel capo: avere, sentirsi un c. nel cervello] ≈ dolore, fitta, puntura, trafitta, trafittura. b. [pensiero che affligge o preoccupa assiduamente] ● Espressioni: chiodo (fisso) ≈ assillo, fissazione, idea fissa, mania, ossessione, pallino, tormento. ↑ incubo. ↓ preoccupazione, problema. 3. (fig., fam.) [somma di denaro dovuta a qualcuno] ≈ debito. ● Espressioni: fare (o piantare) un chiodo ≈ indebitarsi.