chiuso1
chiuso1 agg. [part. pass. di chiudere]. – 1. Ha tutti gli usi e le varie accezioni di chiudere: tenere la porta ch.; starsene ch. in casa; lo stabilimento rimarrà ch. tutto il mese; ch. per lutto di famiglia; le iscrizioni sono già ch.; ordine ch., di uno schieramento militare, in formazione compatta; cerchia, casta, aristocrazia ch., impenetrabile a nuovi elementi; spirito ch. a ogni innovazione; vedersi ch. l’avvenire, ecc. Locuz. particolari: mare ch., residuo di mare che per fenomeni geologici non è più in comunicazione con un oceano (per es. il mar Caspio); cielo ch., completamente annuvolato; tempo ch., annuvolato e con bassa pressione, quindi oscuro e opprimente: il tempo era ch., l’aria pesante, il cielo velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale (Manzoni); avere il naso ch., intasato per raffreddore; a occhi ch. (raro o ant. a chius’occhi), con piena fiducia, con sicurezza, oppure alla cieca, alla carlona: è un galantuomo da cui si può comperare a occhi ch.; devi mettere più attenzione in ciò che fai, e non agire così a occhi ch.; vestito ch., ben accollato; seduta, processo a porte ch., quando non è ammesso il pubblico; casa ch., postribolo; ch. morbo, poet., malattia nascosta, che cova internamente: Da ch. morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella (Leopardi); in patologia, forma ch. (contrapp. a forma aperta), forma escavativa della tubercolosi polmonare nelle fasi in cui la caverna non è in comunicazione con un bronco e pertanto non si trova nell’espettorato il bacillo di Koch; intelligenza ch., limitata, corta, ottusa. Stato ch., stato il cui territorio non giunge sino al mare; con altro senso, stato che svolge una politica tendente a escludere influenze straniere e contatti politici, economici e culturali con l’estero. Riferito a persona, taciturno, poco espansivo, introverso, che non confida ad altri i proprî sentimenti: è un ragazzo ch.; avere un carattere ch.; con sign. sim., essere un libro ch., essere impenetrabile. Con valore d’avverbio, in modo incomprensibile, misterioso: Ma perch’io non proceda troppo chiuso (Dante). 2. Con sign. tecnici particolari: a. In matematica, curva ch., linea così fatta che un punto, muovendosi sempre in uno stesso senso su di essa, finisce col ritornare nel luogo stesso da cui era partito (una linea chiusa è quindi priva di estremi); superficie ch., superficie priva di bordi; insieme ch., ogni insieme del piano, dello spazio o, più in generale, di uno spazio topologico, che sia complementare di un insieme aperto (per es., i punti di un cerchio, inclusi quelli della circonferenza contorno, costituiscono un insieme chiuso in quanto è aperto il complementare, formato dai punti esterni del cerchio stesso). b. In fisica, circuito ch., circuito costituito da una linea chiusa (genericam., quando è rappresentabile mediante una linea chiusa). c. In economia, mercato ch. (o anche economia ch.), considerato isolatamente per ipotesi di studio o che non può di fatto contare – in conseguenza di guerra, blocco economico o di voluta politica di isolamento mediante dazî e divieti – su apporti dal di fuori per quel che riguarda la domanda e l’offerta di prodotti e fattori produttivi. d. In metrica, di sistemi strofici legati a leggi costanti, che ne fissano il numero e il tipo dei versi, e in genere anche l’alternarsi delle rime (canzone antica, sonetto, ecc.): la poesia moderna ha abbandonato le forme chiuse. Con altro senso, rima ch., lo stesso che rima incrociata. e. In fonetica, vocale ch., vocale nella cui pronuncia la distanza tra la superficie del palato e della lingua, considerata rispetto a zone determinate delle due parti, è piccola, come i e u, o é e ó, a differenza di quella che si osserva in è e ò, o in a. Sillaba ch., quella in cui la vocale (o il dittongo) è seguita da consonante appartenente alla medesima sillaba. f. In musica, di qualunque schema formale (per es. l’aria, la canzone e, in genere, tutte le altre forme strofiche) che derivi da un pensiero musicale (specialmente melodico) concludentesi già nella sua stessa formulazione anziché per sviluppi di suoi motivi. Anche di pezzo d’opera che si distingue nel corso dell’atto per una sua compiutezza formale. g. In botanica, fascio ch., il fascio vascolare collaterale nel quale manca il cambio tra la porzione legnosa e quella librosa; vaso ch., sinon. di tracheide; fitocenosi ch., quella i cui componenti ricoprono il terreno con un mantello vegetale continuo o quasi. h. In zootecnica, garretto ch. (o di bue), il garretto posteriore del cavallo, quando risulta deviato all’interno rispetto alla verticale abbassata dalla punta della natica. i. In chimica, catena ch., un insieme di atomi o aggruppamenti atomici collegati tra loro in modo da dare origine a un anello. l. In araldica, attributo delle ali degli uccelli posati, delle mani che formano il pugno, delle torri, case, chiese e altri edifici che hanno la porta di smalto diverso dal fabbricato e dal campo; delle corone rialzate di archi e di tocchi; degli elmi con la visiera interamente calata. m. In filologia, recensione ch. (per un’edizione critica), quella in cui la scelta delle varianti avviene in base all’autorevolezza dei codici di uno stemma, senza ricorso ad altri criterî, come invece avviene nella recensione aperta (v. recensione).